Tricologia classica e tricologia integrata: scopri le differenze
Ciao Parrucchiere/a Illuminato/a!
Oggi approfondiamo la distinzione tra Tricologia “Classica” e Tricologia Integrata, una parola che non c’era e che ho inventato per ampliare l’orizzonte della valutazione e del trattamento dei capelli e del cuoio capelluto integrando per l’appunto le basi scientifiche della tricologia universalmente conosciuta con aspetti che si connettono con tematiche psico-somatiche, nutrizionali, emozionali e stile di vita.
Cosa significa in pratica?
Immagina di miscelare una colorazione per i capelli: segui le istruzioni alla lettera, ma il risultato può variare enormemente da persona a persona.
La Tricologia Integrata si propone di armonizzare la precisione scientifica con l’unicità di ogni individuo, considerando i capelli non solo come un elemento estetico ma come uno specchio dello stato di benessere complessivo.
Ecco perché, caro parrucchiere, la tricologia merita una tua attenzione particolare.
Tuttavia, spesso la tricologia viene percepita come un ambito noioso o complesso, soprattutto quando presentata in modo troppo teorico.
E questo succede non solo nelle scuole per parrucchieri ma anche nella maggior parte dei corsi di specializzazione avanzati.
Si finisce per memorizzare concetti che sembrano distanti dalla pratica quotidiana e poco utili. Questo approccio non fa altro che aumentare la distanza tra la tricologia e chi lavora ogni giorno con i capelli, rendendola meno attraente e sottovalutata.
Quando si inizia a lavorare in un salone, le cose non migliorano molto perché al massimo di tricologia ne parlano solo le aziende che forniscono i prodotti. Ma sono tutti concetti molto basilari, “protocolli” focalizzati soprattutto su come usare quel singolo prodotto.
Oltre la superficie: L’approccio integrato alla tricologia
Ma la realtà è che ognuno di noi è unico, e i “protocolli” standard non sempre sono efficaci per tutti. Serve quindi una formazione più ampia che tenga realmente conto del capello come messaggero del benessere complessivo della persona.
Arriva un punto in cui il parrucchiere, frustrato dai risultati mediocri e dal vedere le clienti o i clienti rivolgersi altrove per trattamenti tricologici, inizia a porsi delle domande.
Comincia a percepire le proprie conoscenze come insufficienti, avvertendo l’urgenza di saperne di più. Vuole esplorare e comprendere meglio, desideroso di arricchire la propria expertise per fornire alle persone che frequentano il salone risposte concrete e soluzioni efficaci. Aspira a trasformare ogni appuntamento in un’esperienza veramente significativa, offrendo un servizio non solo competente ma anche autorevole.
Ti racconto un aneddoto: durante un corso, ho incontrato un hair stylist che sognava di rendere le donne bellissime, di vedere il suo lavoro sulle passerelle e sulle riviste. Ma quando, parlando di quello che faccio io, ho menzionato la tricologia, ha reagito con disgusto, come se fosse qualcosa di lontano dalla sua arte.
A lui, e a molti altri come lui, vorrei dire: porta il tuo lavoro sulle passerelle, ma fallo con i capelli che risplendono di salute.
Considerando anche che molte celebrità o modelle hanno capelli così danneggiati che gli hair stylist spesso non lavorano direttamente sui loro capelli, ma ricorrono a parrucche o extension.