Ti è mai capitato di acquistare un prodotto che contenesse un olio essenziale che prometteva meraviglie… e poi, all’uso, sembrava “acqua fresca” o, peggio, avevi la sensazione che puzzasse di “finto chimico”?

Se la risposta è sì, sappi che non sei sola. Nel mondo degli oli essenziali c’è un universo di prodotti taroccati o diluiti all’inverosimile, pronti a rifilarti la “fregatura” del secolo. E non è solo questione di soldi buttati via: usare un olio adulterato può risultare perfino dannoso per la salute, perché potresti spalmarlo in buona fede su pelle e capelli senza sapere quali strane sostanze contenga.



PERCHE' RISCHIAMO TANTE FREGATURE ?

  • Prezzi troppo bassi: un olio essenziale puro richiede moltissima materia prima (chilogrammi di petali, foglie o radici) per ottenere poche gocce. Se costa pochissimo, già questo è un campanello d’allarme.
  • Etichette poco chiare: quando non trovi la denominazione botanica (ad es. Cistus ladanifer), la provenienza o la dicitura “olio essenziale 100% puro”, stai in allerta.
  • Profumazioni sospette: un olio essenziale naturale ha un profilo aromatico complesso, ricco di sfumature. Se ti sa di sintetico o se “punge” il naso in modo eccessivo, potrebbe essere stato addizionato con sostanze chimiche.
  • Mancanza di informazioni per il consumatore: La maggior parte di chi acquista oli essenziali non ha a disposizione analisi di laboratorio o conoscenze chimiche approfondite. Ci affidiamo all’etichetta e, talvolta, all’olfatto. Purtroppo, i truffatori lo sanno bene.
  • Etichette poco chiare: Frasi come “fragranza naturale” o “essenza naturale” possono trarre in inganno. Un vero olio essenziale di qualità riporta quasi sempre il nome botanico (es. Citrus limon per il Limone), il metodo di estrazione (distillazione in corrente di vapore, spremitura a freddo ecc.) e, spesso, l’origine geografica.

Insomma, il mercato è pieno di scappatoie e furbate. Ma allora come fare a non cascarci? Un suggerimento è affidarti a fornitori o brand seri, che magari fanno anche analisi GC/MS (Gas Cromatografia – Spettrometria di Massa) per attestare la composizione e la purezza del loro olio.



Le frodi più comuni

  1. Taglio con solventi o oli carrier
    Per risparmiare sui costi, alcuni produttori diluiscono l’olio essenziale con solventi sintetici (come il dietil ftalato) o oli vegetali più economici, senza dichiararlo in etichetta.
  2. Aggiunta di componenti sintetiche
    Vengono inserite molecole artificiali che imitano le sostanze naturali più riconoscibili. Per esempio, in un olio di Lavanda falso si può aggiungere linalool di sintesi per farlo “profumare come quello vero”, ma mancheranno tutte le microcomponenti che rendono l’olio di Lavanda originale così speciale. oppure il limonene ( ne parliamo dopo )
  3. Sostituzione parziale o totale
    Questo avviene soprattutto per oli molto costosi (Rosa, Sandalo, ecc.). Si prende un olio più a buon mercato (oppure completamente sintetico) e lo si vende come un olio pregiato.

Il limonene: l’esempio lampante di sofisticazione

Dove si usa (davvero) il limonene?
Ecco una domanda interessante, perché forse non tutti sanno quanto questa molecola sia presente in tantissimi prodotti di uso comune. Il limonene, con il suo profumo fresco e agrumato, viene utilizzato non solo nell’industria degli oli essenziali, ma spopola in vari settori. Vediamo quali sono i principali:

1. Prodotti per la detergenza e la pulizia domestica

  • Detersivi per piatti e superfici: il limonene agisce come sgrassante naturale e dona al prodotto un piacevole profumo di limone.
  • Sgrassatori professionali: in forma concentrata, è apprezzato per la sua capacità di sciogliere oli e grassi, sostituendo solventi più aggressivi.

Perché si usa qui?

  • A livello funzionale, il limonene aiuta a “emulsionare” lo sporco.
  • Dal punto di vista aromatico, lascia un piacevole “effetto pulito” tipico dell’agrume.

2. Industrie cosmetiche e profumi

  • Shampoo, bagnoschiuma e lozioni: se trovi in etichetta la dicitura “limonene”, indica sia la sua presenza come componente naturale dell’olio essenziale di agrumi, sia l’aggiunta come singolo ingrediente profumante.
  • Fragranze: viene impiegato come nota di testa nei profumi che puntano a un tocco fresco, brioso e solare.

Perché si usa qui?

  • Conferisce una fragranza subito riconoscibile e “invoglia” al primo utilizzo.
  • È relativamente economico (soprattutto se sintetico) per dare un boost agrumato ai prodotti.

3. Prodotti per l’igiene personale

  • Dentifrici e collutori: la sensazione di freschezza al limone (o all’arancia) si sposa bene con il concetto di pulizia orale.
  • Deodoranti: il limonene ha anche proprietà leggermente antimicrobiche che aiutano a mascherare l’odore di sudore.

Perché si usa qui?

  • L’aroma agrumato crea un effetto “pulito” e igienizzante, che si abbina alla percezione di freschezza in bocca o sulla pelle.

4. Alimentazione e aromi

  • Bevande e caramelle: il limonene è spesso presente come parte degli aromi “naturali” o “identici al naturale” negli aromi degli agrumi.
  • Additivi alimentari: in alcuni casi, si utilizza come solvente per estrarre altri aromi.
  • Ticchettamento: controlla l’etichetta di succhi di frutta, sorbetti o bevande frizzanti al gusto di limone/arancia, potresti trovare il limonene fra gli ingredienti (o in forma di “aroma agrumato”).

Perché si usa qui?

  • Dona un profumo e un sapore “verdi” e agrumati, irresistibili in prodotti dolciari e bevande.

5. Settore industriale e “green solvents”

  • Vernici e solventi ecologici: il limonene viene usato come alternativa meno tossica rispetto ai classici solventi di origine petrolchimica.
  • Rimozione di colle e adesivi: essendo lipofilo, scioglie i residui appiccicosi (anche la classica gomma da masticare sui tessuti!).

Perché si usa qui?

  • È considerato un solvente a bassa tossicità rispetto ai solventi clorurati o più pesanti.
  • Ha un profumo meno invasivo e può essere etichettato come “più green” (anche se la versione sintetica, in realtà, è pur sempre derivata da reazioni chimiche).

6. Disinfestazione e prodotti anti-insetto

  • In alcuni spray o trappole per insetti si utilizza il limonene (soprattutto quello derivato da arancia) come componente “repellente” o per coprire odori che attirerebbero gli insetti.

Perché si usa qui?

  • Essendo un composto volatile dal forte odore, può mascherare altri odori o risultare sgradito a zanzare e altri piccoli ospiti indesiderati.

 

Ecco quindi che, una delle frodi più diffuse riguarda la presenza di limonene sintetico spacciato per “naturale”:



Cos’è il limonene?

  • È un terpene che si trova in natura specialmente nelle bucce degli agrumi (arancia, limone, pompelmo).
  • Conferisce il tipico profumo “fruttato-agrumato”.

 Come si produce il limonene sintetico

  1. Via petrolchimica
    • Si parte da idrocarburi ricavati dal petrolio.
    • Attraverso reazioni chimiche (come alchilazione o isomerizzazione) si ottiene una struttura ciclica simile a quella del limonene naturale.
  2. Derivazione dal trementino
    • Il trementino (turpentine) è un sottoprodotto della lavorazione del legno di conifere (pino).
    • Dalla trementina, con opportuni passaggi di distillazione e isomerizzazione, si arriva a produrre limonene “semi-sintetico”.

In entrambi i casi, il risultato è un limonene chimicamente simile (stessa formula molecolare), ma privo di molte microcomponenti tipiche dell’estrazione da agrumi freschi.

 Perché si usa il limonene sintetico?

  • Costo inferiore: Spremere o distillare scorze d’arancia richiede molto prodotto e si è vincolati alle stagioni.
  • Profilo costante: Quello sintetico è molto “pulito” e omogeneo, anche se meno ricco di sfumature.
  • Ampia disponibilità: Non si dipende dai raccolti degli agrumi, quindi si possono produrre grandi quantità in modo continuo.

Rischi per il consumatore

  • Il prodotto può essere venduto come “olio essenziale di arancio” o “di limone” quando in realtà è semplicemente un blend di limonene sintetico + altre sostanze.
  • Dal punto di vista aromaterapico, le proprietà potrebbero essere notevolmente diverse (o del tutto assenti) rispetto a quelle di un olio naturale.

Come riconoscere un olio essenziale adulterato

  1. Osserva l’etichetta:
    • Cerca sempre il nome botanico (ad es. Citrus limon).
    • Se non ci sono informazioni sul metodo di estrazione, insospettisciti.
  2. Analisi GC/MS (Gas Cromatografia – Spettrometria di Massa)
    • I produttori seri spesso allegano o mettono a disposizione i referti di analisi. Queste analisi mostrano il “fingerprint” chimico dell’olio essenziale, svelando eventuali anomalie o picchi che non dovrebbero esserci.
  3. Prezzo coerente
    • Esempio, un olio di Rosa (o di altre specie rare) venduto a pochi euro per 30 ml è sicuramente sospetto.
    • Se un olio di agrumi costa la metà rispetto ad altri marchi, potrebbe essere “troppo bello per essere vero”.
  4. Profumo “piatto”
    • Gli oli essenziali naturali hanno più sfumature e il loro aroma evolve con il passare del tempo (note di testa, di cuore e di base).
    • Un prodotto contraffatto può avere un odore iniziale forte ma che non si sviluppa in modo armonico.

 

Il limonene è di gran lunga uno dei terpeni più versatili e onnipresenti: lo si trova nei detergenti per la casa, nei cosmetici, negli alimenti, nei profumi e persino in alcuni prodotti “industriali” pensati per essere più rispettosi dell’ambiente.

  • Naturale o sintetico? In molti casi, l’industria ricorre alla versione semi-sintetica (derivata dalla trementina) o a quella completamente sintetica di origine petrolchimica, perché è più stabile e costa meno rispetto all’estrazione dalle bucce di arancia o limone.
  • L’importanza di saperlo: se stai cercando prodotti davvero “green” e 100% naturali, è essenziale controllare le etichette o rivolgersi a marchi affidabili. Alcuni brand, infatti, specificano se usano “limonene naturale” (dall’olio essenziale di agrumi) oppure se rientra tra le molecole aggiunte separatamente per profumare.

In ogni caso, è chiaro che il limonene è dappertutto. E adesso sai un po’ meglio perché!

SIETE STUFI DI ACQUISTARE OLI ESSENZIALI O PRODOTTI CONTENENTI OLI ESSENZIALI " FINTI NATURALI"?

Ti capisco. E sai meglio di me quanto sia difficile, in salone o in studio olistico, distinguere un prodotto davvero efficace da uno “pompato” di molecole sintetiche. Se vuoi imparare come selezionare, utilizzare e proporre gli oli essenziali con sicurezza e competenza, ho una notizia che potrebbe rivoluzionare il tuo lavoro!

Il dott. Luca Fortuna, studioso, scrittore di molti libri e tra i massimi esperti in aromaterapia, ha creato un Percorso Formativo dal vivo ON LINE  di 10 ore su:

  1. Introduzione all’aromaterapia  5 maggio  Orario: 20:30-22:30
  2. Fondamentali scientifici – 12 Maggio – Orario: 20:30-22:30
  3. Normativa e sicurezza -19 maggio –  Orario: 20:30-22:30
  4. Aroma-Cosmesi 25 maggio Orario: 10:00-12:00, 14:00-16:00

Al termine di queste 10 ore avrai una visione completa e, soprattutto, riceverai l’Attestato di Percorso in AROMATERAPIA – Livello I.

Inoltre nel caso mancassi ad uno degli incontri in diretta potrai sempre accedere alla registrazione e non ti perderai neanche una parola!

5 Motivi per cui ogni Parrucchiere o Operatore Olistico DEVE partecipare

  1. Evitare fregature: Inizierai ad Imparerai a distinguere un olio essenziale autentico da uno “tarocco”. Il caso del limonene sintetico è solo la punta dell’iceberg. Non rischiare più di investire in prodotti scadenti.
  2. Eleva la qualità dei servizi: Offrire trattamenti naturali realmente efficaci fa la differenza agli occhi dei clienti. Se sanno che usi solo oli sicuri, si fidelizzano di più.
  3. Espandi le tue competenze: Non si parla solo di “profumini” ma di basi scientifiche, normative di sicurezza e consigli pratici per una cosmetica aromatica di alto livello.
  4. Valorizza la tua immagine professionale: Un attestato di Aromaterapia (Livello I) firmato da uno dei massimi esperti del settore fa capire ai clienti che stai investendo nella formazione e puntando all’eccellenza.
  5. Maggiore guadagno e soddisfazione: Avere conoscenze approfondite ti permette di proporre nuovi servizi (massaggi aromaterapici, trattamenti tricologici, consulenze olistiche) e di differenziarti in un mercato competitivo.

Vuoi fare il salto di qualità?
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Ciao,

Sono Elena Pozzan, Tecnico Tricologo e Fondatrice Accademia di Tricologia…

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